La vita di Talion è una storia di determinazione e tragedie. Capitano Ramingo di stanza al Cancello Nero sul confine tra Gondor e Mordor, si batté con i servi di Sauron quando attaccarono la fortezza. Egli combatté coraggiosamente ma venne catturato e fu costretto a guardare la Mano Nera di Sauron che uccideva sua moglie e suo figlio.
Talion fu colpito dalla lama della Mano Nera subito dopo, ma invece di perire fu bandito dalla morte e si legò a uno spettro elfico, Celebrimbor. I due trovarono dimora nel corpo di Talion ed egli si vide negata la pace oltre la vita assieme alla sua famiglia. Desideroso di vendicarsi di Sauron e dei suoi tre servi (il Martello, la Torre e la Mano Nera), Talion combatté insieme a Celebrimbor una guerra di logoramento contro gli Orchi di Mordor, uccise quegli assassini e fermò Sauron.
Ora Talion sta tentando di porre fine al dominio di Sauron su Mordor e salvare ciò che resta di Gondor dallo stesso destino che è toccato ai soldati del Cancello Nero. Per questo scopo, Talion e Celebrimbor hanno forgiato un Nuovo Anello del Potere, sperando che possa dare loro la vittoria finale.
"Saresti davvero in grado di riposare per l'eternità, sapendo di aver avuto la possibilità di fermarlo ma di non aver fatto nulla? È tempo di forgiare un Nuovo anello."
Ultimo della casata di Fëanor, Celebrimbor (“mano d'argento” in lingua Sindarin) era il più grande tra gli artigiani degli Elfi e responsabile della creazione degli Anelli del Potere. Lavorando assieme a Sauron, Celebrimbor creò sedici grandi anelli per gli Uomini e per i Nani, ma senza che Sauron ne fosse a conoscenza creò altri tre anelli per gli Elfi. Tuttavia egli fu ingannato dall'Oscuro Signore, che creò un Unico Anello per poter dominare tutti gli altri.
In seguito Sauron catturò Celebrimbor e lo costrinse a perfezionare ulteriormente l'Unico Anello, incidendo una scritta in Tengwar. Celebrimbor, comprendendo l'obiettivo dell'ambizione di Sauron, fuggì con l'Unico Anello.
Usò quindi il potere dell'Unico Anello per radunare un esercito di Uruk e combattè contro Sauron per il dominio su Mordor. In una colossale battaglia, Celebrimbor sconfisse l'Oscuro Signore ma perse l'Unico Anello, che gli scivolò dal dito finendo addosso a Sauron prima che potesse sferrare il colpo finale. Per vendicarsi, Sauron prima massacrò la famiglia di Celebrimbor davanti ai suoi occhi e poi lo uccise usando il suo martello da fabbro. Ma il fato di Celebrimbor era legato all'Unico Anello e fu condannato a esistere sotto forma di Spettro fino a quando l'Unico Anello non fosse stato distrutto.
Lo spirito di Celebrimbor si impossessò del corpo di Talion quando il Ramingo cadde vittima della Mano Nera di Sauron. Celebrimbor era rimasto uno Spettro talmente a lungo che, inizialmente, non ricordava il suo nome o il suo passato, ma con l'aiuto di Talion recuperò la memoria e le conoscenze necessarie per forgiare un Nuovo Anello del Potere.
A Mordor pochi conoscono Celebrimbor con il suo vero nome, la maggior parte lo chiama il Lucente Signore, un'unione tra Talion e Celebrimbor. Gli Orchi che oggi si ammassano per attaccare le sue fortezze non si rendono conto che il “Lucente Signore” di cui hanno sentito parlare nelle storie popolari è proprio colui che stanno affrontando: Celebrimbor prese il nome di “Lucente Signore” secoli fa, quando combatté per la prima volta contro Sauron.
"“Io ho scritto la storia della Terra di Mezzo. Ho forgiato gli Anelli del Potere…"
Idril è una Dama dello scudo ed è l'unica figlia del leader militare di Minas Ithil, il Generale Castamir. È un soldato esperto che ha partecipato all'assedio del Re Stregone ed è impaziente di dimostrare il proprio valore in battaglia. Idril ha una volontà di ferro, è orgogliosa e consapevole di far parte di una famiglia che ha difeso Minas Ithil per generazioni. È stata addestrata a combattere per tutta la vita, ma l'assedio di Minas Ithil è stato il suo battesimo del fuoco. Si considera una custode della città e la sua storica più eminente.
La madre di Idril morì durante un'incursione degli Orchi quando lei aveva solo undici anni, perciò Idril crebbe praticamente da sola. Ciò l'ha resa autosufficiente e determinata a raggiungere i propri scopi. Quando era adolescente il suo unico scopo era vendicare sua madre, e più volte si infiltrò a Cirith Ungol per attaccare gli accampamenti degli Orchi. Stanco di dover inviare pattuglie su pattuglie per riportare al sicuro sua figlia, Castamir arruolò Idril nell'esercito in modo che avesse qualche possibilità quando sarebbe andata alla ricerca di Orchi da uccidere.
Prima dell'assedio di Minas Ithil, passava molto del suo tempo libero a catalogare l'enorme collezione di manufatti nella Grande Sala di Minas Ithil. Conosce bene i tesori qui racchiusi, nonostante il funzionamento di alcuni di essi, come i Palantír, le rimanga tuttora oscuro.
"Le storie del passato ci plasmano, ci condannano, ci danno un ideale per cui vivere. Molti di noi falliscono, ma noi lottiamo e questo è tutto ciò che conta."
Il Capitano Baranor è il secondo in linea di comando dopo il Generale Castamir. Originario dell'Harad, Baranor fu cresciuto ed educato come un gondoriano da una famiglia facoltosa di Minas Ithil. Diventato Luogotenente, fu notato in giovane età da Castamir per il suo coraggio e le sue straordinarie capacità militari. Si fece velocemente strada tra le gerarchie militari fino a diventare prima la guardia del corpo di Castamir e poi il suo vice.
Baranor ha messo la sua vita al servizio della città che lo ha adottato. È leale, coraggioso e ha un profondo senso dell'onore ed è disposto a dare la vita per il suo Generale. Il Capitano Baranor abbassa la guardia raramente e vive seguendo una rigida disciplina militare.
"Minas Ithil è l'unica casa che abbia mai avuto, l'unica famiglia che abbia mai avuto, e lotterò per difenderla"
Eltariel fu scelta dalla regina degli Elfi Galadriel per recarsi a Mordor e distruggere i Nazgûl. All'inizio era felice dell'incarico a lei assegnato, ma con il tempo cominciò a pensare che dare la caccia a dei nemici immortali non servisse a nulla. È una cacciatrice paziente, si affida alla propria furtività e a un'immobilità quasi soprannaturale per colpire senza preavviso, sperando di porre fine alla battaglia prima che cominci. In caso fosse necessario, Eltariel può sorvegliare un luogo per giorni, pur di aspettare l'arrivo di uno dei Nazgûl.
Eltariel non vince sempre quando si scontra con i Nazgûl, ma anche quando la vittoria non le arride riesce sempre a sopravvivere per continuare la caccia. I suoi innumerevoli successi, tuttavia, sono di breve durata, dal momento che i Nazgûl abbattuti si possono rigenerare grazie all'Anello del Potere che portano al dito. Nonostante possa nutrire dei dubbi sul suo scopo finale, Eltariel è soddisfatta di sapere che i Nazgûl non sono completamente al sicuro nemmeno a Mordor e spera che i suoi sforzi servano a tenere confinati i Nove nella Terra dell'Ombra.
"Io uccido gli Uomini corrotti da questi anelli."
Il Generale Castamir è il leader delle forze militari di Minas Ithil. È un onorevole figlio di Gondor e un eroe di guerra decorato. Molti lo ritengono l'unico Uomo in grado di tenere a bada le soverchianti forze d'assedio di Sauron. È un leader rispettato ma esigente, con un punto di vista pratico e inflessibile che gli permette di trovare soluzioni poco ortodosse e di correre rischi calcolati per raggiungere i propri obiettivi.
Castamir è nato in una famiglia di militari e ha seguito le orme di suo padre e di suo nonno. Visto dall'esterno è una persona dura e senza punti deboli, tuttavia Castamir è molto affezionato alla figlia Idril, che ama più di ogni altra cosa. Sebbene possa apparire privo di sentimenti, quando lo si conosce meglio si scopre un uomo intelligente gravato dalla preoccupazione per il destino della sua città. Castamir è una persona sveglia che sa riconoscere quando una situazione è senza speranza, e al contempo è un uomo concreto che riesce a strappare ogni vantaggio possibile al suo nemico.
"Minas Ithil non resiste grazie alle sue mura, ma grazie alla sua gente. Ci troviamo sulla riva di un mare oscuro, e noi arrestiamo la marea."
Shelob, ultima figlia dell'antica e malvagia Ungoliant, abita Mordor da prima di Sauron. Molti ragni malvagi della Terra di Mezzo, inclusi quelli di Bosco Atro, sono suoi discendenti. Molti la conoscono nella forma di un ragno gigantesco, che instilla terrore sia a Uomini che a Orchi.
Quando Talion e Celebrimbor hanno forgiato il Nuovo anello, Shelob ha rapito Celebrimbor e ha chiesto l'Anello come riscatto. Le sue visioni del futuro guidano Talion per tutto l'assedio di Minas Ithil e oltre. I tre formano una difficile alleanza, anche se Celebrimbor non manca di ricordare a Talion una cosa: per quanto Shelob sia una nemica di Sauron, non è ben chiaro se sia loro amica.
"Io non servo altri che me stessa."
L'Unico Anello domina ogni pensiero di Gollum, anche quando quell'anello giace nella tasca di Bilbo nella Contea, a leghe di distanza da Mordor. Egli vaga per Mordor alla ricerca di “Baggins” e dell'Unico Anello, sempre un passo avanti agli Orchi che lo considerano un ladro parassita.
La sete di Gollum per l'Unico Anello lo attrae verso il “Lucente Padrone”, Celebrimbor, e quindi anche verso Talion. Shelob, sfruttando la profonda riverenza che Gollum ha per lei, lo usa per attirare gli Orchi di cui si ciba nella propria caverna. Quando ha bisogno di attirare a sé Talion, Gollum è una guida molto efficace.
Gollum non è forte, saggio né coraggioso in modo convenzionale, ma possiede riflessi rapidi e un grande istinto di sopravvivenza. È vissuto finora grazie alla sua maestria negli inganni e alla sua codardia egoista. E il destino ha ancora una parte da fargli recitare…
"Il mio cuore mi dice che Gollum ha ancora una parte da recitare, nel bene o nel male, prima che la storia finisca."
Lo spirito di Carnan è una forza primordiale della natura, che ha abitato le foreste di Mordor sin dalla notte dei tempi. Non si sa molto della sua storia e pochi osano entrare in ciò che resta della sua foresta. Per gli Orchi di Mordor, la Foresta di Carnan è un posto orribile, dal quale pochi ritornano. Ella è poco interessata agli affari di Uomini e Orchi, ma non ama la natura distruttrice dell'industria degli Orchi, soprattutto il loro fare scempio di alberi.
Durante la Seconda Era, quando il Balrog conosciuto come Tar Goroth sorse per minacciare il mondo di superficie, Carnan fu costretta a entrare in azione. Tar Goroth, una creatura dal potere devastante, era responsabile della distruzione della maggior parte dell'antica foresta di Carnan e delle creature che vivevano al suo interno. Ciò portò a una battaglia che terminò con Tar Goroth gettato negli abissi delle fosse di Gorgoroth.
Come le Entesse, Carnan è una protettrice della vita piuttosto che una portatrice di morte, ma per lei una distinzione del genere ha poco senso. Mercuriale come la natura stessa, può essere sia distruttiva che pacifica, sia giocosa che terribilmente seria. La sua mortalità è legata al Grande Albero della foresta, l'unico luogo in cui può riprendere forma umana. Estende la sua portata a Mordor e si adatta alle sue nemesi assumendo sembianze di Caragor, Graug e drachi. Comunque, per la maggior parte del tempo è solo una voce nel vento.
"Lo spirito di Carnan è albero e bestia. Zanna e artiglio. Radice e spina!"
Herion è rinomato per essere l'unico soldato di Minas Ithil a raggiungere il grado di Sergente per ben tre volte, dopo essere stato degradato altre due. Quando era una recluta, Herion era celebre per il suo atteggiamento costruttivo e aggressivo, ma irritante per i suoi superiori, tanto che fu degradato e quasi radiato per aver colpito un ufficiale superiore. Si fece strada tra i ranghi una seconda volta, solo per essere degradato di nuovo per inadempienza del proprio dovere dopo che una festicciola fuori servizio gli era sfuggita di mano.
Ora è alla sua terza risalita nella gerarchia militare e Herion sta facendo tutto il possibile per non perdere le staffe. Ciononostante, Baranor deve ricordargli spesso di “conservare la sua rabbia per gli Orchi”.
"Voi trog girate per Mordor come foste i padroni. Non lo siete: non lo sarete mai."
Chi conobbe Dagor quando era molto giovane lo descrive come un bambino “strano”, che non socializzava molto con i coetanei. Crescendo, Dagor mantenne la sua reputazione, ma sviluppò un talento presto noto a tutti: era nato per uccidere. Scoprì questo talento da adolescente, quando tre banditi lo scambiarono per una preda facile.
Si unì presto ai migliori soldati di Gondor e in poco tempo divenne conosciuto per essere un assassino solitario. I superiori di Dagor spinsero più volte per la sua promozione, ma egli rifiutò sempre. Diceva di essere un combattente, non un leader. Dagor cedette solo quando gli dissero che avrebbe potuto scegliere le proprie missioni se avesse comandato un gruppo di soldati. Oggi i membri della sua unità sono persone con un unico scopo nella vita: uccidere.
"Non ho mai voluto comandare nessuno, ma ammazzare Orchi è una cosa che mi viene naturale e quindi eccoci qua."
Tarandor proviene da una famiglia militare con una lunga tradizione al servizio di Gondor. Tutti i suoi antenati prestarono servizio nella guarnigione di Minas Ithil, addestrandosi nell'arte della guerra, ma grazie al lungo sonno di Sauron non conobbero che pace. Durante tutto il loro servizio quegli Uomini, sebbene devoti alla causa, dovettero affrontare solo le insidie della noia e della routine.
Per i primi anni del suo servizio, la situazione di Tarandor non fu diversa da quella dei suoi predecessori, e c'erano volte in cui desiderava la guerra per essere messo alla prova, per rendere un vero servizio al suo regno e alla sua gente. I suoi desideri erano sempre accompagnati dal senso di colpa: non doveva essere infelice di una pace che altri avevano conquistato a un prezzo tanto elevato. Tutte queste sensazioni svanirono quando vide i vessilli degli assedianti all'orizzonte. Da quel momento, gli unici giorni in cui Tarandor non si trova a difendere le mura sono quelli in cui sferra attacchi dietro le linee nemiche.
"Se il fato della Terra di Mezzo verrà deciso a Minas Ithil, allora questo è il mio posto."
Ioreth conobbe Talion a Minas Tirith quando era un giovane soldato e si unì a lui nella sua specie di esilio dopo che Talion uccise un nobile che l'aveva attaccata. Seguì Talion quando fu assegnato di stanza tra i Raminghi del Cancello Nero e lì diede alla luce loro figlio, Dirhael. La famiglia crebbe nell'accampamento militare, abituata alle condizioni di vita spartane della frontiera.
Poi gli Orchi di Sauron attaccarono il Cancello Nero e, nonostante gli sforzi di Talion per salvare sua moglie e suo figlio, la Mano Nera di Sauron li catturò tutti e tre. Talion fu costretto a guardare mentre la Mano Nera uccideva Ioreth e Dirhael. Subito dopo la Mano Nera tagliò la gola di Talion, ma lo spirito di Celebrimbor trovò una dimora nel suo corpo senza vita. Insieme risorsero dalla morte e uccisero la Mano Nera, vendicando la moglie e il figlio di Talion.
"Tu possa attraversare mari e monti, vedere vette bianche e blu, ma per la strada non dimenticare, l'amore che io provo per te…"
L'amore per la battaglia di Brûz è pari solo alla sua abilità. Persino fra gli Olog di Mordor, il suo nome incute timore e rispetto. È una forza con cui fare i conti sul campo di battaglia e un'incredibile risorsa negli assedi. Nemici e alleati sanno che devono mantenere le distanze, quando è preda di una furia distruttrice. Il suo tipo di combattimento preferito sono le sfide all'ultimo sangue che hanno luogo nelle fosse di Mordor. Si dice che non ne abbia mai persa una e lui fa di tutto per alimentare questa voce, incluso strappare la testa a chi osi affermare il contrario.
Quando viveva a Mordor, si è fatto un gran numero di nemici. Non semplici avversari (che raramente sopravvivevano agli scontri con lui), ma Capitani e Comandanti, che hanno visto le loro file ridursi in seguito alle sue vittorie. Per quanto riguarda le numerose minacce di morte da parte dei nemici, Brûz le ha sempre reputate “buone solo per farsi quattro risate”.
"È il momento di separare i deboli… dalle loro teste!"
Il Re Stregone di Angmar, il più potente dei nove Spettri dell'Anello, è il vice di Sauron. Per più di quattro millenni, lo ha servito fedelmente, legato a lui dall'Anello del Potere accettato nella Seconda Era.
Il Re Stregone odia in modo particolare Gondor, dopo aver combattuto contro di essa secoli or sono. Dopo aver preso il Regno Settentrionale di Angmar, le sue armate attraversarono le regioni a nord della Terra di Mezzo. Fu fermato da un'alleanza di soldati gondoriani ed Elfi, ma riuscì a fuggire. Eärnur, il principe gondoriano, voleva inseguirlo, ma l'Elfo Glorfindel lo fermò dicendo: “Lontano ancora è il suo destino, ed egli non cadrà per mano di un Uomo”. Da allora, il Re Stregone ha aspirato a governare Minas Ithil.
Esacerbato dalla sconfitta, mise in atto una strategia diversa, che sfruttasse l'orgoglio gondoriano. Riemerse anni dopo, quando Eärnur era divenuto re di Gondor, e lo sfidò a duello. Eärnur accettò e cavalcò da solo verso est, per non fare più ritorno. Il Re Stregone non è stato mai battuto in combattimento e, da allora, Gondor non ha più avuto un re.
Se Celebrimbor è la nemesi di Sauron, Talion è certamente quella del Re Stregone. Vederlo distrutto come gli altri Uomini non era sufficiente, così gli diede la caccia con un'ossessione che sconfinava nel maniacale. Non riuscì a ucciderlo, ma lo fece diventare uno dei Nove.
"Stupido. Nessun uomo può uccidermi!"
Avvolti dalle fiamme e dall'ombra, i Balrog come Tar Goroth esistono sin dalla Prima Era di Mordor. Maiar corrotti quando il mondo era giovane, raramente si avventurano fuori dalle fosse sotterranee in cui abitano, sebbene gli scavi di Goblin e Nani li facciano adirare.
Tar Goroth era un Generale nelle guerre della Prima Era, quando il malvagio Morgoth combatté contro i Valar. Da allora riposa, aspettando la battaglia finale che determini il destino della Terra di Mezzo.
Dotato del potere distruttivo di un drago, abbinato alla collera accumulata in millenni di tenebra, se gliene viene fornita la possibilità è in grado di devastare il mondo. Contro la sua potenza hanno trovato la morte interi eserciti e persino gli eroi più grandi possono cadere davanti a lui.
"I miei venti sono fermi. Avete risvegliato Tar Goroth dalle profondità del suolo."
Originariamente Sauron era uno spirito immortale, un Maiar, ed è più antico della stessa Terra di Mezzo. Dall'alba dei tempi, desidera portare ordine nel mondo e vuole farlo sfruttando il potere delle sue creazioni e le alleanze. Si unì al primo Oscuro Signore, Morgoth, finché una guerra contro gli Elfi non terminò con l'esilio di quest'ultimo al di là del mondo. Sauron riuscì a fuggire e si nascose nella Terra di Mezzo. Sopravvissuto, e avendo appreso molto dal suo maestro, decise di riuscire dove questi aveva fallito.
Sauron strinse un'alleanza con l'Elfo gioielliere Celebrimbor e insieme crearono gli Anelli del Potere. In segreto, però, Sauron creò l'Unico Anello per domare tutti gli altri. Vi infuse molto di sé, diventando più potente ma anche più vulnerabile. Dopo la perdita dell'Unico Anello, la sua abilità di assumere forma fisica divenne limitata. È tornato a Mordor e comanda il suo esercito dalle ombre di Barad-dûr. Se non sarà fermato, assumerà nuovamente una forma fisica e non sarà più possibile contenere le sue armate all'interno dei confini di Mordor.
"Sauron ha eserciti, ha i Nazgûl, ma il suo vero potere è conoscere i punti deboli dei nemici."
Forthog Ammazzaorchi, vera e propria leggenda per gli Orchi di Mordor, è un inarrestabile guerriero, emerso dall'ombra per salvare i più grandi eroi di Mordor nel momento del maggior bisogno.
Mike “Forthog” Forgey è stato il nostro produttore esecutivo e grande amico, qui a Monolith. Il cancro ce l'ha portato via durante lo sviluppo de L'Ombra della Guerra e vogliamo ricordarlo e onorarlo con questo pezzetto d'immortalità a Mordor. Il leggendario Forthog Ammazzaorchi è il nostro modo per ricordare Mike com'era: sempre pronto a gettarsi nella mischia per salvare il gioco nel momento del bisogno.
Agli inizi Zog era un leale servitore di Sauron con un piano ambizioso: si sarebbe diretto a Gorgoroth per fare una cosa che nessun negromante aveva mai fatto: avrebbe risvegliato un Balrog, il famigerato Tar Goroth, per la gloria dell'esercito dell'Oscuro Signore.
Nonostante il fallimento della sua impresa, Zog non si perse d'animo e la sua ambizione crebbe ancora. Perché accontentarsi di essere il più grande negromante di Mordor quando poteva essere il nuovo Oscuro Signore? Sostenuto da una vasta rete di accoliti, il raggio operativo di Zog si estende su tutto Mordor. Grazie a loro, poté radunare un esercito di non morti. Grazie a loro, poteva governare su Mordor e avanzare pretese sul mondo degli Uomini. Per Zog, il vero potere non è dato dai viventi, ma dai morti.
Zog è una canaglia megalomane che infonde una devozione fanatica nei suoi accoliti e una lealtà cieca nei suoi seguaci Morti viventi. Sempre cauto nelle sue mosse, Zog lascia i rituali pericolosi ai suoi accoliti e si ritira sempre per combattere un altro giorno. Lotta all'ultimo sangue solo se messo alle strette, ciononostante adora ricordare a Talion che un negromante non muore mai veramente.
"Guardatevi intorno: gli Orchi che hanno preso questa città. Questo è il nostro esercito. Non di Sauron. Non del Re Stregone. Il dominio di questi schiavisti quest'oggi terminerà: è la nostra ora!"
Saruman, uno dei cinque stregoni inviati nella Terra di Mezzo per sfidare il potere di Sauron, desidera avere l'Unico Anello solo per sé, sebbene non sia ancora completamente sotto il controllo di Sauron. Egli spia Mordor dalla sua torre a Isengard ed è sempre desideroso di conoscere cosa succede al suo interno.
Dopo la sconfitta di Sauron e la morte di Isildur sulle rive del fiume Anduin, le forze di Saruman cercarono invano il corpo di Isildur e l'Anello che portava con sé. Sebbene sia formalmente un membro del Bianco Consiglio assieme a Gandalf, Saruman ha deciso di studiare da solo le tattiche del nemico e spera che il ritorno di Sauron porti alla ricomparsa dell'Unico Anello, in modo da impossessarsene. Egli è a conoscenza di Celebrimbor e del Nuovo anello e spera che uno scontro tra Celebrimbor e Sauron li indebolisca a vicenda.
"Devo vedere il capo del mio ordine. È saggio, e potente. Fidati, Frodo. Lui saprà cosa fare."
Nonostante dimori a Lothlórien, lontano da Mordor, Galadriel è molto interessata alle vicende relative all'Unico Anello. Porta al dito un Anello del Potere datole da Celebrimbor, sul quale tuttavia Sauron non esercita alcun dominio, trattandosi di uno degli anelli degli Elfi; essendo una regina elfica, ha vissuto tanto a lungo da essere già considerata antica quando Celebrimbor forgiò gli anelli.
La storia di Galadriel risale alla Prima Era, ma oggigiorno è più interessata ai movimenti di Sauron a Mordor che ai suoi simili, ed è intenzionata a intervenire. Ha deciso di inviare Eltariel, uno degli Elfi guerrieri più formidabili, per dare la caccia ai Nazgûl a Mordor in modo da tenere occupato Sauron e costringerlo a esporsi. Galadriel sa che Eltariel non può uccidere i Nazgûl permanentemente, ma spera di poter ostacolare e ritardare l'ascesa dell'Oscuro Signore. Galadriel fu in grado di scacciare Sauron da Dol Guldur, ma tra i confini di Mordor il suo potere cresce di ora in ora.
"Al posto dell'Oscuro Signore tu avresti una Regina! Non oscura, ma bellissima e terribile come l'alba! Infida come il mare! Più forte delle fondamenta della Terra! E tutti mi ameranno, disperandosi!"